La Segretaria con le Pocce e la Colf Obesa

Appena tornato dalla Spagna. Ieri sera tardi, a dire la verità, ma poco cambia. Barcellona, Valencia, Madrid, in tre giorni, in macchina. Abominio. Però mi sono divertito, in fondo, a parte non avere avuto il tempo per sbronzarmi almeno una sera come si deve. Non che mi sia proprio trattenuto, anzichenò. Credo poi di avere anche centrato un bel radar autostradale a circa 170 all'ora, sul limite dei 120. Pazienza, arriverà una letterina.

A Valencia ho piazzato la macchina a bordo spiaggia e mi sono abbandonato ad un paio di tuffi, alle 7 di sera. Che ha sempre il suo perchè. Poi che la macchina guidata per l'intero tragitto fosse questa, che avessi sempre a fianco una bella bionda, bhè, insomma, non si può mica sempre sacrificarsi.

Ma in realtà volevo parlare della Segretaria con le Pocce, figura mitologica quale l'alcolista astemio, che da un paio di settimane mi istupidisce proporzionalmente alle T-shirt indossate. Una riduzione di produttività davvero imbarazzante. Poi il dentino leggermente storto (a rigatone credo sia la definizione tecnica) non aiuta. E neppure il fatto che sia appena maggiorenne, ovviamente. Ma noi resistiamo indomiti, anche se quando attraversa la nostra area di competenza sembra un'antilope ferita nel bel mezzo della savana.

Nel preciso momento in cui la S.c.l.P. entrava nella mia esistenza, il karma veniva bilanciato (e mai parola fu più appropriata) dalla Colf Obesa, che dopo una lunga selezione (la prima che ha telefonato...) ho assunto per prendersi cura della mia tana. E quando l'ho incontrata, era come se il Metallo mi avesse dato un segno, e anche bello chiaro. La figlia di Ozzy. Però una lacrima meno longilinea.

Basta, sogno di bere una bottiglia di Faustino I e invece vado a dormire.