Mi sto lentamente ripigliando dalla settimana passata in giro. Tutto sommato giorni tranquilli, da lunedì a venerdì pomeriggio. Ma ammetto che da venerdì sera a domenica abbiamo vagamente esagerato, provocandoci una serie di fastidiosi malesseri quali nausea, febbre, dissenteria (meglio conosciuta come cagotto a spruzzo) e quant'altro. Morte esclusa, comunque, per ora.
Le due nottate berlinesi hanno visto i soliti noti provarci con le solite ignote senza battere chiodo a causa, da un lato, di un aspetto estetico discutibile e, dell'altro, dell'incapacità di esprimersi causata principalmente dallo smodato consumo di calici. Tutto bene, quindi. Il solito gruppo di facinorosi ha mantenuto sei/sette peripatetiche che ogni anno dovrebbero mandar loro almeno gli auguri di natale, gli altri sono restati più o meno sulla retta via.
Berlino resta Berlino, obviously, più amabile che sempre. E questa volta, sotto la neve, non ho passato tutte le serate in qualche buco di Kreuzberg infestato di gentaglia (purtroppo?) ma ho avuto modo anche di frequentare qualche posticino carino. Anche se andare in qualche posto carino è facile in tutte le città europee, mentre la caratteristica di Berlino è proprio il caratteristico lato dodgy.
Vi lascio con una conversazione tenutasi nella hall del mio albergo alle 7 del mattino di domenica, mentre una donna-rottame cercava di farsi portare in camera mia per farmi le cose dei giovani (che, nelle condizioni in cui mi ero ridotto, era evidentemente contrario alla Convenzione di Ginevra).
Lei: ma non c'è un posto aperto per bere l'ultimo, in questo albergo?
Io: cazzo ne so.
Lei (al concierge): scusi, il bar è aperto per bere qualcosa?
Il concierge (schifato dal rottame): no.
Lei (a me, con aria sensuale): bhé, potremmo andare in camera tua a bere un bicchiere... non c'è il minibar...?
Io (con l'occhio assassino): NOOOO!
Comunque, mai che 'sta roba capiti con una FIGA, eh!
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