What a difference a day made
Da ieri il giorno 26 giugno dovrebbe entrare a giusto titolo nel novero delle feste nazionali italiane, alla luce dei seguenti risultati:
Italia - Australia 1 - 0
Italia - Padania 61,7 - 38,3
E se la partita di Coppa del Mondo si è svolta secondo la più classica e drammatica tradizione calcistica italiana - con inferiorità numerica, risultato in bilico e rigore dubbio ma risolutore a tempo scaduto - la partita sulla Costituzione non è mai stata in discussione ed ha nuovamente confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che era solo la volontà popolare ad ispirare l'azione di governo berlusconiana e non gli interessi personali del premier e i vari ricatti interni alla coalizione, come invece sostenevano i comunisti (coglioni e indegni, cribbio).
A questo punto mi presto volontario per scortare il "disabile" nel suo esilio in Svizzera, un po' perché in fondo sono una persona generosa che non porta rancore e un po' perché voglio assicurarmi che non dimentichi niente e porti con sé Borghezio, Calderoli, Castelli, Speroni e feccia varia.
Tra parentesi, le percentuali bulgare riscontrate in Toscana mi rendono un tantinello orgoglioso delle mie radici (ovviamente alla faccia della vecchia di merda, n'est-ce pas?).
Per coronare la giornata il volo che mi ha riportato a Parigi era in perfetto orario - contrariamente al volo di sabato in ritardo di 5 ore - l'Orlybus mi aspettava fuori, il treno RER e poi il métro sono arrivati non appena ho messo piede sul binario e una volta rientrato a casa io e la mia convivente abbiamo dato sfogo ai nostri istinti animali.
Bande sonore: Lou Reed - A perfect day
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