Spleen (2)
Faccio del facile umorismo sul termine spleen, visto che sono stato richiamato bonariamente all'ordine per un'imperdonabile svista sulla paternità del termine stesso, che riconosco essere Baudelairiana. Maledetti poeti maledetti.
Ho comprato questo libro oggi, pur sapendo che è con tutta probabilità un fake - tuttavia, essendo stato recensito in maniera entusiastica da Bret Easton Ellis, non potevo non possederlo. Dalle prime righe fa ben sperare, sembra scritto bene, e tratta temi di particolare importanza etica:
Mi sveglia il rumore sordo del motore di un aereo e la sensazione di qualcosa di caldo che mi gocciola lungo il mento. Alzo la mano e mi tocco la faccia. I quattro denti davanti non ci sono più, ho un buco nella guancia, il naso è rotto e gli occhi sono così gonfi che non riesco quasi ad aprirli. Con uno sforzo li apro e mi guardo intorno e sono in fondo a un aeroplano e non ho nessuno vicino. Mi guardo i vestiti e i vestiti sono coperti di un miscuglio variopinto di sputo, muco, orina, vomito e sangue. Cerco a tentoni il pulsante della chiamata e lo trovo e lo premo e aspetto e trenta secondi dopo arriva un'Assistente di volo.
Per il resto la giornata non ha saputo offrire spunti degni di nota, ho esagerato con il cibo e sono restato rincoglionito per l'intero pomeriggio, come nella media. Domani mi sposto a Ginevra per la settimana, rientro in patria giovedì, ma vi terrò informati sulle mie inutili elucubrazioni con i soliti Live from. Porterò con me la mia fidata Samsonite e questo nuovo stupendo desktop per il portatile.
Niente abbinamenti enologici oggi, quelli di ieri erano delle chicche, mi sembra doveroso un post di silenzio.
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