Non li sopporto
Alle sette del mattino, mentre sto andando in ufficio, il mio limite di sopportazione è già pericolosamente vicino a quello di Mallory in Natural Born Killers (How sexy am I now, huh? Flirty boy! How sexy am I now?). Ma poichè sono una persona civile e rispettosa non mi altero di fronte al rincoglionito in bicicletta in mezzo alla strada, né alla signora che procede a 25 km orari su una strada larga come Karl-Marx-Allee, cercando un parcheggio di fronte alla scuola del suo maledettissimo bimbo (perchè a 10 metri dal portone no, eh, cos'è, il bambino è troppo ingozzato di girelle per camminare?).
Una cosa però mi fa davvero schiumare, e cioè trovarmi davanti qualcuno che tiene un dannatissimo peluche appeso al lunotto posteriore, o comunque in bella vista. Io li odio i peluche, che senso ha mettersi un peluche in macchina? Avrai a occhio e croce trentacinque anni, che senso ha? Cosa ti è successo da bambino, di così sconvolgente da cadere nel baratro del peluche in macchina?
Mettersi un peluche in macchina è una retrocessione sulla scala evolutiva, è l'accesso ai play off per la posizione di uomo di Cro-Magnon del tuo quartiere. Che non sei neppure sicuro di vincere, tra l'altro. Basta, basta!
Abbinamento consigliato: Cannonau Riserva, Soletta, 2001
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