Sul libro della vergogna e altro
Mi scuso per la lunga assenza, ma sono tornato in Italia, poi sono tornato a Parigi, poi ho avuto la febbre, poi sto scrivendo una tesi che non ho voglia di scrivere, poi la Sorbona ha riaperto dopo 1 mese e mezzo che era chiusa e allora, per ieri, mi è toccato preparare in quattro e quattr'otto una presentazione in classe.
E poi, dimenticavo, lavoro. La prova è che vi scrivo dal lavoro.
Tutto questo per dire cosa? Niente. Per drammatizzare un po'. Per giustificarmi. Per scacciare il senso di colpa. Perché abbiamo tutti bisogno di trovare una scusa capace di affievolire il senso di colpa che, inesorabile, surgit quando non ottemperiamo ai nostri piccoli e grandi doveri.
Dipende dall'educazione cattolica che abbiamo ricevuto, mi dicono dalla regia.
Scrivo anche per complimentarmi con l'ideatore di questo blog, nella fattispecie per la scansione di un prezioso documento dall'alto valore affettivo, ma al tempo stesso per sollecitarlo ad attuare alcune modifiche, relative proprio al documento appena menzionato, che a parer mio migliorerebbero significativamente la fruibilità di questo spazio. In fondo si tratta di due modifiche semplici semplici (almeno per un esperto informatico quale il gestore):
1. Restuituire il libro della vergogna alla sua versione integrale e quindi affiancare ad ogni frase il nome di colui che l'ha pronunciata (in fondo un nome di battesimo o un soprannome non dicono niente e poi si tratta o no di un blog autoreferenziale?). Vogliamo i nomi!!!
2. Creare una specie di testo a fronte a lato della scansione, in modo da rendere chiaro il contenuto manoscritto dell'opera (alcuni messaggi sono illeggibili).
Vista la mia poca confidenza nei confronti del mezzo tecnologico, propongo che sia l'ideatore stesso del blog, ovviamente, ad apportare le modifiche appena suggerite, anche se sarebbe più giusto dire ordinate visto che il mio è un ordine e non un suggerimento. Io sono da sempre un fautore del dialogo e credo fermamente che la discussione rappresenti un importante momento di crescita; al tempo stesso so anche dove abitano i vostri cari per cui fate un po' voi.
Dal momento che non sono a casa non ho foto da allegare e l'unica colonna sonora qui dentro è questa cazzo di fotocopiatrice che pare non voglia saperne di chetarsi. Per cui fatemi andare, ché ho un sacco di cose da fare e vi ho già concesso troppo tempo, razza di perdigiorno!
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