Live from Paris - Take One
Rispondo presente all'appelo, vincendo la mia riluttanza a partecipare ad un blog, in primo luogo perché si tratta di fare qualcosa insieme a voi due e in secondo luogo perché ho molto apprezzato il principio di autoreferenzialità alla base del progetto, di contro all'imperante showing off che caratterizza la comunità dei blog.
Inizialmente volevo aspettare e scrivere domenica il mio primo post in modo da rispettare la linea editoriale e corrispondere da un aeroporto, ma poi ho pensato che Orly fa un po' cacare come aeroporto e che come debutto non sarebbe stato molto dignitoso e allora vi scrivo dal computer di casa mia, comodo comodo, dopo aver appena rischiato di mandare a fuoco la cucina in seguito ad un esprimento culinario quantomai azzardato (petto di pollo.. eh vabbè mi sono distratto).
Immagino che da un Live from Paris ci si aspettino notizie da Parigi, ma in realtà non è che ci sia molto da dire. Qua va tutto comme d'hab, scioperi, treni bloccati perché i manifestanti sono sui binari, università occupate, le solite cose insomma.
Domani ultimo giorno lavorativo e poi domenica rientrerò in patria per dare il mio contributo alla disputa elettorale più triste degli ultimi anni. Se penso che io torno da Parigi per votare e che ancora ci sono italiani che vivono in Italia e che sono "indecisi"... io proporrei di togliergli il diritto di voto. Se uno a questo punto non sa per chi votare è giusto che non voti, così non rischia di fare danni.
Per lunedì sera si prospettano quindi due possibili scenari:
1) Se va come dico io, la piglio mortale.
2) Se va in quell'altro modo, inizio le pratiche per prendere la cittadinanza francese, alla faccia di chi dice che queste elezioni "non sono poi così importanti".
Ovvia, mi sembra che come primo post possa bastare, vado a scrivere un altro pezzettino di tesi.
A bientot les gars.
Bande sonore: Tom Waits - Hoist that rag
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